Questo è un momento di svolta epocale per la pubblicità online, e per Internet nel suo complesso.
Secondo un recente sondaggio, più di un terzo degli italiani è preoccupato per la propria privacy digitale e per come le aziende possano usare i propri dati. Questo ha portato le persone a rifiutare i cookie durante la navigazione sui siti web: il 41% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di farlo a volte.
La richiesta di una maggiore privacy online ci sta portando verso un nuovo futuro. I browser e i sistemi operativi si stanno allontanando dai marcatori online a favore di tecnologie che preservino maggiormente la privacy, basate ad esempio sull'aggregazione di dati e sull'elaborazione di questi direttamente sul dispositivo.
Le aziende devono adattarsi continuamente per mettere la privacy delle persone al centro della loro strategia di marketing. Ai professionisti viene richiesto di fare di più con meno dati a disposizione, utilizzando strumenti e piattaforme che li aiutino a raggiungere i loro obiettivi di marketing e al contempo ad aumentare il livello di tutela della privacy degli utenti.
Potrebbe risultare difficile immaginare un ecosistema pubblicitario digitale che regga senza i cookie di terze parti e tecnologie simili, che sono stati utilizzati per anni per tracciare le abitudini di navigazione delle persone in rete in favore di pubblicità più pertinenti. Gli inserzionisti hanno ora bisogno di comprendere al meglio come fornire annunci rilevanti che si allineino agli interessi delle persone e come riconoscere le azioni che queste compiono sul proprio sito.
3 azioni per definire una strategia di marketing privacy-first
Per muoversi in questo nuovo scenario, facendo crescere la propria attività nel rispetto della privacy degli utenti, è necessario preparare la strategia di marketing agendo su tre livelli:
1. Costruire un rapporto significativo con il proprio pubblico attraverso i dati di prima parte
I dati proprietari, come gli indirizzi email e la cronologia degli acquisti su un sito web, sono accurati e rispettosi della privacy, perché le persone, già coinvolte e interessate, hanno acconsentito a condividerli. Inoltre, quando si tratta di privacy online, i consumatori sono più predisposti a fornire informazioni se percepiscono fiducia e se avvertono un valore nello scambio con il brand.
2. Misurare e ottimizzare i dati
Misurare correttamente i dati di prima parte a disposizione permette di avere una visione fedele del rapporto con il pubblico. Per esempio, Consent Mode permette la personalizzazione dei tag in base alle scelte di consenso fatte dai visitatori di un sito, e aiuta gli inserzionisti a misurare le conversioni in modo più efficace.
3. Attivare i dati di prima parte affidandosi all’automazione
Il machine learning e l’automazione permettono di colmare le possibili carenze dei dati di prima parte e di avere, quindi, un quadro il più completo possibile del comportamento del proprio pubblico, nel rispetto della privacy. Ad esempio, Smart Bidding consente di massimizzare le conversioni e il loro valore, raggiungendo così un maggior numero di lead, vendite o profitti. Utilizzare per il proprio marketing strategie data-driven, infatti, dà la possibilità alle aziende di migliorare le proprie performance di rendimento.
Partire con il piede giusto
Come primo passo per semplificare il complesso ecosistema di possibilità e di strumenti a disposizione a livello di raccolta, misurazione e attivazione dei dati di prima parte, le aziende devono individuare con precisione qual è il loro attuale livello di adozione di pratiche di marketing privacy-first.
Per aiutarle a partire con il piede giusto, abbiamo ideato un nuovo strumento disponibile in anteprima solo in Italia. Ora con Marketing privacy planner le aziende del nostro Paese, o le agenzie per conto di un cliente, avranno la possibilità di valutare il loro avanzamento nel percorso verso una strategia di marketing privacy-first.
Dopodiché, potranno richiedere un report personalizzato. Basterà accedere al nuovo strumento, scegliere il proprio status (azienda o agenzia) e rispondere a poche e semplici domande.
Così, i professionisti del marketing italiani potranno individuare facilmente i prossimi passi da compiere e sviluppare la propria strategia digitale attraverso l’aiuto delle soluzioni pubblicitarie e di misurazione di Google.