Chiedilo a un ricercatore: ecco cosa pensano veramente le persone della privacy online
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Giugno 2022Condividi questa pagina
Chiedilo a un ricercatore: ecco cosa pensano veramente le persone della privacy online
Giugno 2022Il ricercatore di Google, Jonny Protheroe, non svolge un lavoro tipico. Ha trascorso gli ultimi anni a condurre ricerche per capire che cosa ne pensano le persone della propria privacy online.
"La privacy è uno spazio davvero complesso in cui coesistono comportamenti e atteggiamenti dalle molteplici sfaccettature e, talvolta, questi aspetti presentano contraddizioni", afferma Protheroe.
Il suo lavoro ha previsto la collaborazione con Ipsos per raccogliere le opinioni sulla privacy online di 7000 persone in cinque paesi europei.
Uno degli approfondimenti chiave emersi dalla sua ricerca:
"Le persone sono disposte a condividere i propri dati se il farlo rappresenta un valore significativo", sostiene il ricercatore.
Impara direttamente da Protheroe i diversi tipi di "valore significativo" che puoi offrire ai clienti, assicurandoti di mantenere l'attenzione concentrata sulla privacy.
Guarda il video per scoprire come i professionisti del marketing possono mettere in pratica questi approfondimenti della ricerca.
Scopri altri approfondimenti e video sul canale YouTube di Think with Google.
La mia famiglia non ha ancora capito cosa faccio in Google, anche se sono qui da 12 anni e faccio più o meno lo stesso lavoro.
La migliore spiegazione per loro è dire che chiedo alle persone come usano Internet.
[TESTO SU SCHERMO] Chiedilo a un ricercatore
[TESTO SU SCHERMO] Che cosa pensano le persone della loro privacy online?
[TESTO SU SCHERMO] Jonny Protheroe, Head of Privacy Insights for Europe, Google
La privacy è un'area davvero complessa in cui coesistono molti comportamenti e atteggiamenti con innumerevoli sfaccettature e talvolta questi aspetti sono contraddittori.
In collaborazione con Ipsos, abbiamo condotto una ricerca che ha coinvolto più di 7000 persone in cinque paesi europei.
Abbiamo scoperto che gli utenti vogliono non solo che i loro dati siano tutelati e protetti, ma anche che vengano utilizzati dalle aziende in modi molto sofisticati per offrire una sorta di plusvalore o ricompensa extra.
[TESTO SU SCHERMO] Approfondimento dalla ricerca:
[TESTO SU SCHERMO] Si basa tutto sul fornire valore
[TESTO SU SCHERMO] Rendi significative le tue attività di marketing
Quando le aziende chiedono di fornire informazioni personali, le persone sono disposte a condividere i propri dati se questa azione ha un valore significativo.
Per gli intervistati,gli elementi che hanno costituito un valore aggiunto sono stati l'offerta di un valore monetario o di un'azione che avrebbe comportato un risparmio di tempo, l’essere contattati nei momenti giusti e non in quelli sbagliati, e anche il fornire informazioni potenzialmente istruttive o addirittura divertenti.
Alcuni dei partecipanti al sondaggio hanno evidenziato casi in cui i brand sono stati in grado di utilizzare le informazioni su di loro per inviare messaggi davvero pertinenti e tempestivi.
Un buon esempio è costituito da una persona che ha condiviso informazioni con una compagnia aerea sulle dimensioni della propria famiglia, sul budget disponibile e sulla destinazione, per poi ricevere messaggi realmente personalizzati in base a quelle informazioni. È stato davvero apprezzato il fatto che l'azienda abbia utilizzato le informazioni in un modo così sofisticato per rendere i messaggi pertinenti.
Qualcun altro ha fatto l'esempio di un rivenditore di abbigliamento che ha utilizzato informazioni su girovita e altezza per fornire suggerimenti su capi di abbigliamento che altrimenti non avrebbe considerato.
Abbiamo anche scoperto che uno degli intervistati aveva acquistato un'opera d'arte da un mercante e in seguito aveva ricevuto dal venditore email con contenuti divulgativi sul mondo dell'arte.
E ha capito che quelle email successive continuavano ad aggiungere valore molto tempo dopo l'interazione e la transazione originali.
[TESTO SU SCHERMO] Approfondimento dalla ricerca:
[TESTO SU SCHERMO] I clienti vogliono il controllo
[TESTO SU SCHERMO] Rendi l'esperienza gestibile
Le persone vogliono sentire di avere il controllo dei propri dati, come di qualsiasi altro aspetto della propria vita.
Il modo in cui i brand possono dare il controllo ai clienti consiste in parte nel rendere gestibile il loro rapporto con i dati. I brand possono iniziare con l'assicurarsi di raccogliere le giuste preferenze degli utenti al momento della registrazione, consentendo loro di modificare facilmente le impostazioni e anche solo di cambiare atteggiamento e negare il consenso ogni volta che vogliono.
[TESTO SU SCHERMO] Approfondimento dalla ricerca:
[TESTO SU SCHERMO] Il ricordo è fondamentale
[TESTO SU SCHERMO] Rendi l'esperienza memorabile
Tutti condividiamo i dati con decine, se non centinaia, forse anche migliaia di aziende, e può essere molto difficile per noi monitorarle tutte.
Le persone pensavano che non fosse sufficiente aver dato in passato il consenso a condividere i propri dati con un'azienda.
Avrebbero davvero preferito di ricordare di aver dato il consenso perché questo contasse.
I brand potrebbero forse contattare più spesso i clienti per ricordare loro quali dati hanno condiviso, perché e quando lo hanno fatto e i fini per cui vengono utilizzate le informazioni.
Ricordando ai clienti quali dati hanno condiviso e perché, i brand migliorano il rapporto con gli utenti e aumentano la fiducia nel brand e nella sua etica.
[TESTO SU SCHERMO] Che cosa significa per i professionisti del marketing?
La privacy è un'area davvero complessa in cui coesistono molti comportamenti e atteggiamenti con innumerevoli sfaccettature e talvolta questi aspetti sono contraddittori.
Ma quello che abbiamo scoperto chiaramente è che se i professionisti del marketing riescono a rendere le esperienze significative, gestibili e memorabili per i loro clienti, allora questi percepiscono una sensazione di controllo.
La nostra ricerca dimostra che, quando le persone sentivano di avere il controllo dei propri dati, consideravano raddoppiata la pertinenza degli annunci di un brand e triplicato il loro positivo coinvolgimento emotivo nei confronti del brand stesso. Questo dato suggerisce che la privacy e il rendimento non devono necessariamente essere in conflitto tra loro.
[TESTO SU SCHERMO] Think with Google
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