Cambiamento continuo, complessità esponenziale, aumento della concorrenza: molte aziende si sentono obbligate a cambiare, ma non sanno da dove iniziare. Quando l'espressione "trasformazione digitale" ha fatto la sua prima comparsa nel 2000*, ha avuto un effetto galvanizzante. Oggi, a distanza di 19 anni, è un concetto che può affascinare, spaventare o infastidire. La sfida è impegnativa e le nostre responsabilità sono immense.
Lo schema è cambiato: la trasformazione non significa più raggiungere il traguardo finale, ma consiste nel riuscire a individuare costantemente quello successivo. La trasformazione digitale è diventata un mix concettuale: le teorie si fondono e le opinioni divergono. Alcune aziende sono prossime all'indigestione, altre si scoraggiano, mentre la grande maggioranza brancola nel buio. Dei 1800 dirigenti di piccole e medie imprese interpellati da BpiFrance, il 34% considera la complessità come il principale ostacolo alla trasformazione digitale della propria azienda, mentre il 32% e il 28% identifica quest'ultimo nella carenza, rispettivamente, di competenze interne e di risorse1.
Eppure, il potenziale è notevole e, una volta raggiunto un traguardo, si schiudono nuove opportunità di crescita. Secondo uno studio di Boston Consulting Group (BCG) condotto su 200 aziende internazionali, i professionisti del marketing più all'avanguardia nell'adozione di una strategia basata sui dati ottengono un rapporto costi-benefici di 1,4 volte maggiore e un impatto sul fatturato di 2,5 volte superiore. Oggi il 2% degli inserzionisti ha raggiunto il livello di maturità digitale più avanzato in Europa*. E il 98% dei responsabili aziendali è chiamato a realizzare la trasformazione per ottenere risultati negli anni a venire. Questa sfida si svolge principalmente nell'ambito del marketing digitale. La questione è nota da dieci anni, la posta in gioco è chiara e ampiamente riconosciuta, ma il metodo da seguire resta ancora confuso. Google e BCG hanno collaborato alla proposta di un approccio che consenta di procedere concretamente, passo dopo passo, gestendo via via le varie tematiche, senza dover affrontare il processo di trasformazione tutto in una volta.
Una trasformazione digitale su misura. Innanzitutto, la trasformazione digitale è una mentalità positiva, che si inserisce nella ricerca di un continuo miglioramento, in cui ogni traguardo raggiunto è un successo.
Graduale e su misura
Ogni percorso di trasformazione è unico e pensato ad hoc. Nel 2018, Google ha introdotto il cosiddetto modello delle 5 "A": Audience (ovvero il pubblico), Asset, Accesso, Attribuzione e Automazione. Quest'anno vogliamo spingerci ancora oltre e spiegare le diverse fasi di queste 5 "A", per permetterti di conseguire i tuoi obiettivi in modo rapido ed efficiente. L'accesso è libero a tutti. Qualunque siano le dimensioni della tua attività, i progressi della tua trasformazione o le tue risorse tecnologiche e finanziarie, puoi definire un tuo percorso che ti consenta di raggiungere una maggiore maturità digitale.
⚑ ⇢ Fai una diagnosi.
Il nuovo strumento diagnostico Digital Maturity Benchmark ti offre l'opportunità di valutare il livello di maturità della tua azienda e definire un piano d'azione adatto alle tue esigenze. Non c'è motivo di puntare direttamente al livello più alto (il "multi-momento"): rappresenta il non plus ultra del settore di oggi per quanto riguarda la maggior parte delle problematiche, ed è il traguardo da raggiungere nell'arco di qualche anno. Il segreto è procedere secondo i tuoi ritmi, in linea con i tuoi obiettivi aziendali, che possono essere, ad esempio, migliorare la preferenza del brand, coinvolgere i consumatori, fidelizzare i clienti, massimizzare l'efficacia pubblicitaria, adottare una strategia omnicanale. Concentrati su pochi aspetti importanti, per progredire nel tuo percorso verso la maturità privilegiando le categorie di maggiore impatto per la tua attività.
⇢ ⚑ Definisci la tua roadmap e implementala.
Elabora un piano d'azione specifico insieme alla tua agenzia e ai tuoi partner. Quali aspetti vuoi migliorare? A quali vuoi dare priorità? Elimina gli obiettivi non pertinenti e concentrati su quelli che faranno la differenza per la tua attività.
Con agilità.
La trasformazione digitale è un cammino verso l'ignoto. Non è un processo facile né agevole. Giorno dopo giorno, impone di abbandonare la zona di sicurezza per sperimentare cose nuove. Anche se talvolta la strategia di sperimentazione e apprendimento genera insuccessi, i risultati positivi che altrimenti si ottengono dimostrano che i nostri sforzi non sono vani. Le organizzazioni più produttive pensano in modo "agile". Pianificano, sviluppano, sperimentano, misurano, si adattano in base ai risultati in tempo reale e acquisiscono informazioni in ogni fase di sviluppo di un progetto o prodotto. L'adozione di un metodo agile o empirico consente di trasformare senza necessariamente distruggere tutto. Si tratta di lavorare a certi progetti pilota, attraverso ripetute sperimentazioni, di abbattere le barriere nelle comunicazioni, dotare i dipendenti di più poteri, creare partnership e così via.
La trasformazione digitale procede alla velocità massima. È impossibile tornare indietro. Vinci tutte le tue paure e inizia il tuo percorso, perché i concorrenti non avranno esitazioni. Il meglio deve ancora venire.